Dissolvenze Luminose

2014 Villa Thiene, Quinto Vicentino

“L'acquerello richiama alla levità, all'abilità ed alla liricità.”

Colorare la natura con la luce dell’anima

2013 Associazione Culturale "Agorà", Castelgomberto

“Ogni vero pittore capisce le cose con il pennello in mano. (Berthe Morisot)”
recensione di Giuliano Menato

Incontri di luce

2012 Associazione Culturale "Le Muse", Vicenza

“Pietro Tracca non finisce di stupire per il suo fervore innovativo, per la padronanza nel trasformare l’osservazione in materia artistica e in piacere visivo.”
recensione di Graziella Zardo

Atmosfere ed emozioni

2010 Galleria Primo Piano, Vicenza

“Per la seconda volta la Galleria Primo Piano ospita i lavori del noto acquerellista vicentino Pietro Tracca. Una ventina di vedute e scorci della bella Vicenza avvolta in atmosfere emozionanti rese più vivaci da presenze che si muovono nello spazio cittadino e rendono vitale la città.”
recensione di Graziella Zardo

Vicenza e la neve

2007 Galleria Primo Piano, Vicenza

“Pietro Tracca è riuscito a reinventare un impianto scenografico che ci accoglie con un'atmosfera straniante e allo stesso tempo famigliare”
recensione di Graziella Zardo

Il gioco dello sguardo, tra forma, luce e colore

2003 Galleria d'Arte "Cà D'oro", Vicenza

“In questa sua nuova mostra, Tracca presenta un nutrito numero di acquerelli, tipologia espressiva che gli è congeniale e che negli anni si è confermata come suo inconfondibile linguaggio; i temi sono quelli dove meglio si estrinseca il suo sentire, gli scorci architettonici e paesaggistici, i fiori.”
recensione di Resy Amaglio

Paesaggio come stato d'animo

2001 Galleria d'Arte "Cà D'oro", Vicenza

“Diciamo che è l’ispirazione – parola caduta in disuso ma che dà l’idea della condizione privilegiata dell’artista – a promuovere il coinvolgimento emotivo di Tracca.”
recensione di Giuliano Menato

Le delicate, suggestive visioni di natura nell’impegno pittorico di Pietro Tracca

1992 Galleria Bacchiglione, Vicenza

“Non sempre chi opera in pittura si propone di abbandonare la ricognizione nello sconfinato universo delle realtà di natura per tentare luoghi, forme e spazi del tutto immaginati cui dare le sembianze di percezioni emblematiche, ovvero di trasformarli in scansioni e ritmi spaziali derivanti dai rigori delle geometrie o, per converso, dalle suggestioni connesse alla materia.”
recensione di Salvatore Maugeri